Il Marchio dell'Alba

Su Experya ogni uomo nasce con un Marchio degli Otto Dei. Il Signore del Tempo ha lanciato la sua sfida: non ci saranno più guerre, né Dei, né Marchi. Ma la Rivelazione sarà portata sulla punta della spada. Cosa significa vivere in un mondo che sta morendo? Non ci sarà né paradiso né castigo: ogni cosa, la stessa natura divina, si sta esaurendo.
Nella lotta per la Volontà di Potenza, ciascuno degli Otto muove le proprie pedine umane per cercare di strappare al proprio opposto gli ultimi barlumi di Potere. Solo grazie alla conquista della Volontà di Coscienza, Delius e Syrian possono sperare di superare i pericoli sul loro cammino e dare risposta ai dubbi che attanagliano i loro spiriti inquieti.
Nel frattempo l’anima del giovane Abadon, che desidera ripercorrere le orme del nobile padre, viene corrotta dal Verbo dei Mortali, e da ragazzo giusto e generoso si trasforma in uno spietato persecutore.


L'autore

Umanista di formazione, giornalista, Carlo Milani ha tradotto l’amore per l’antichità e la filosofia per tutto ciò che suona “www”. Come fotografo ha esposto in diverse mostre in Italia.

Vagando tra classicismo e digital, scrittura e immagine, si definisce un “art wanderer”. Il Ciclo di Experya è il frutto di un lavoro di oltre dieci anni per cercare di ridare all’epic fantasy una nuova dimensione.

Il romanzo

Su Experya ogni uomo nasce con un Marchio degli Otto Dei

I Mortali, i seguaci del dio del Tempo e della Morte, vogliono diffondere la Rivelazione a tutte le genti: il Regno di Kleros è vicino. Non ci saranno più guerre né Dei né Marchi. Ma il Verbo di Kleros sarà portato sulla punta della spada. In un mondo già piegato da crisi e carestie, dove anche il Potere magico si sta esaurendo, le nazioni stentano a reagire all'avanzata dei Mortali.

Delius per rimediare al senso di colpa di non aver saputo proteggere la Regina Bianca, si offre di partire verso Occidente per trovare una cura per salvarla. L'incontro con i personaggi che interpretano le diverse volontà degli Otto costituiscono per il protagonista non solo una prova continua, ma anche i termini di confronto critico sulle categorie di "vita" e di "destino", e sugli altri valori fondanti la propria investitura a cavaliere. Ogni divinità è portatrice di una sfera di valori relativi e irrinunciabili che spostano l'asse di valutazione dalla classica contrapposizione Bene-Male alla scelta quotidiana tra volontà di Potenza e volontà di Coscienza.

La Cerca e il viaggio di Delius diventano così ricerca di Sé. Ma è anche la storia di come Delius e la sua compagna di viaggio, Syrian, scoprono che avere caratteri e obiettivi opposti non si traduce necessariamente in conflittualità.

Rinnovare l'epic fantasy per andare oltre il fantasy

Il romanzo sfrutta i canoni classici del fantasy e dell'epica come materiale fantastico per raccontare la trasformazione di anime messe alla prova. Dopo aver costruito un'ambientazione nei minimi dettagli, l'obiettivo della trilogia è rinnovare il fantasy più tradizionale e la sword&sorcery (ad esempio i combattimenti sono descritti ispirandosi alla tecnica della slow motion), ed usare il classico motivo della Cerca come sfondo per un percorso iniziatico-filosofico.

I capitoli sono raggruppati in sezioni nelle quali gli eventi e il comportamento dei personaggi sono influenzati dalla sfera d'influenza della rispettiva divinità e da quella a lei opposta. I personaggi, e il lettore, sono messi alla prova da continui ribaltamenti e scelte, in cui ad esempio si alternano scene di tradimento a episodi di eroismo.

Tra tensione epica e meditata riflessione sulla condizione umana, risulta infine attualissimo nell'opporre alla drammaticità della guerra un messaggio universale di tolleranza e concordia.

L' ambientazione fantasy

Il cerchio cosmico

La peculiarità dell'ambientazione e, di riflesso, della struttura del romanzo, è la corrispondenza tra microcosmo e macrocosmo. Un “ciclo cosmico” inquadra in un insieme armonico tutto il reale, dagli eventi astronomici ai valori morali. Il cosmo è suddiviso in otto fasce di influenza corrispondenti ad otto divinità: Vita, Arte, Natura, Illusione, Tempo, Vendetta, Giustizia, Guerra.

Nulla, o quasi nulla, è iscritto al caso. Questa concezione è molto simile a quella che contraddistingue le società più antiche d'interesse antropologico: diversamente dall'uomo moderno che vive il dramma della sua separazione dal Cosmo, e quindi della sua inconoscibilità, l'uomo di Experya si sente partecipe di tutte le cose del mondo, ciascuna delle quali ha una collocazione e delle qualità mai casuali, che trovano la loro ragion d'essere nell'armonia cosmica. Tanto i rapporti tra le diverse fedi, quanto i conflitti tra gli uomini rispecchiano le opposizioni celesti tra gli Dei. I quali non sono descritti come esseri sovrannaturali con umane debolezze che amano mischiarsi (e contaminarsi) con gli uomini, quali gli Dei del pantheon greco-romano o quelli di note saghe fantasy. Le divinità di Experya si identificano esattamente e totalmente con i valori e le entità di cui essi si fanno portatori: Kleros è il Tempo, la Morte, la Distruzione, il Vuoto, così come Aurora è la Concordia, la Creazione, la Vita.

Il realismo etico. Oltre l'eterna lotta tra Bene e Male

Proprio perché il Cosmo di Experya oppone diametralmente ciascuna delle otto divinità e con essa la rispettiva sfera di valori, non si può ridurre alla classica contesa tra il Bene ed il Male, ma ad un quadro più complesso di sfere valoriali relative che si oppongono – e si completano – a vicenda. Bene e male sono accezioni che variano a seconda del punto di vista che si assume: ogni divinità in Experya ha, anzi è, una dimensione etico-morale peculiare. Experya non narra la storia della lotta tra la Dea della Vita e il Dio della Morte, e delle genti che perseguono il rispettivo credo. E' lo scenario in cui potenze si scontrano tra loro per il fatto stesso di essere portatrici di istanze opposte e apparentemente inconciliabili.

No monsters

Una conseguenza fondamentale di questa impostazione generale, è anche la rinuncia a qualificare le creature o addirittura razze con connotazioni di carattere morale. L'Orco, il Gigante, lo stesso Mietitore nerguliano, non è il “nemico”, il “cattivo” a priori da sconfiggere, ma è semplicemente ciò che esso è, in tutta la sua complessità, come ogni altro essere vivente nel mondo. Essi possono diventare antagonisti nel momento in cui l'assolvimento di una missione, per esempio, comporta il conseguimento di un obiettivo, e questa dinamica coinvolge direttamente o indirettamente un altro essere. L'ideale eroico, insomma, è presente, ma considerato da entrambi i lati della medaglia. E per questa ragione, l'eroe classico può tramutarsi in un “mostro”.

La guerra tra Elfi ed Orchi, per citare un esempio rilevante, non è la lotta tra Esseri di Luce e Forze delle Tenebre. Il motivo scatenante il secolare conflitto è molto più materiale e forse sorprendente: gli Elfi hanno occupato la Foresta degli Orchi e questi cercano di riconquistare la loro terra natale.

Realismo e magia

La presenza della magia in Experya è estremamente circoscritta e controllata. Ciò non significa che la Magia stessa sia stata trascurata o indebolita rispetto ad altri universi fantasy. Tutt'altro: stregoni e maghi sono persone dotate di poteri eccezionali, per i quali hanno a lungo studiato e faticato. Proprio per salvaguardare e non banalizzare questo loro essere “speciali” si è voluta prestare grande attenzione alla diffusione della conoscenza della magia stessa. Per questo la magia è “Potere” e affonda le sue radici nelle forze misteriose di cui è intessuto il Cosmo. E' unica nell'essenza e diversa nelle forme in cui si manifesta: nei poteri mistici dei chierici e dei religiosi che provengono dagli Dei, e in quelli dei potenti maghi che attingono a questo stesso Potere mediante canali diversi. Protagonista di Experya è l'uomo al centro del Cosmo, e il suo rapportarsi con le forze che lo costituiscono.

La Maledizione del Drago

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Un'ombra oscura e terribile è calata nella valle di Uffern, terra di uomini fieri e chiusi al contatto con gli stranieri. Gli alberi sanguinano, le donne partoriscono serpenti. Sono i segni della maledizione del Drago, la piaga più infamante per chi si allontana dal cammino della Dea Madre.

Eileen, sacerdotessa in cerca di riappacificarsi con se stessa e la divinità, è felice di ritrovare al proprio fianco Devon, lo spregiudicato mercenario di cui era innamorata prima di consacrarsi ad Aurora.

Ma la maledizione sembra colpire anche Eileen: proprio nel momento cruciale, a un passo dalla risoluzione del mistero, uno dopo l'altro i suoi poteri avvizziscono come foglie secche. E chi credeva venuto per proteggerla si rivela il suo più mortale nemico.

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